"La scienza impareggiabile, medicina medici malati”, di Ivan Cavicchi.
Abbiamo letto con molta partecipazione il libro “La scienza impareggiabile, medicina medici malati”, di Ivan Cavicchi. Il saggio pone, a nostro avviso, due questioni fondamentali. La riforma sanitaria del ‘78 ha di fatto separato la sanità dalla medicina, delegando la sanità alla politica e delegando la medicina alla scienza. La politica sino ad ora di medicina non si è mai sostanzialmente interessata.
Cavicchi, in sintesi, sollecita tutti ad adoperarsi per una nuova medicina, concepita a partire da un nuovo modello in grado di permettere ai medici quanto ai malati di scegliere insieme la cura più adeguata, quindi dare vita alla “Medicina della scelta”.
Oggi le professioni mediche sanitarie proprio a causa della medicina che non cambia mai, sono in crisi. Come è possibile affrontare queste crisi senza affrontare il nodo strategico della medicina, dei suoi modi di fare e della riforma delle prassi? Oggi la nostra società non chiede più solo sanità quindi solo “il servizio” la “prestazione”, ma chiede, soprattutto, un’altra medicina, altre modalità, altre relazioni, un altro genere di pratica medica, una idea più moderna di scienza e rispetto alle complessità del bisogno della persona.
Ivan Cavicchi, mentre da voce alla sua idea riformatrice, si domanda: com’è possibile che, ancora oggi, la questione di una medicina adeguata alle complessità dei malati, non alle complicazioni della malattia, non sia ancora nell’orizzonte riformatore della politica?